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Le interviste che raccontano le persone di Omas continuano. Oggi lasciamo la parola ad Andrea Basso, General Manager e Business Controller del gruppo.
Raccontaci in breve il tuo percorso che da Business Controller ti ha portato a diventare General Manager
Sono Andrea Basso, General Manager di Omas Industries. Ricopro questo ruolo da gennaio 2022, anche se lavoro in Omas da ormai 4 anni. Tutto è partito nel 2019 quando il CEO Luigi Nalon mi ha proposto una sfida per me molto interessante: sviluppare il controllo di gestione della sua azienda. Omas infatti è relativamente giovane nel mondo della molitoria, ma in rapido sviluppo, ma affinché la crescita economica del business fosse pianificata, programmabile e sostenibile è stata inserita la mia figura a supporto di tutti gli uffici.
L’inizio come tutte le nuove avventure professionali non è stato facile, ma fortunatamente il mio bagaglio lavorativo maturato nelle Big 4, in consulenza e in controllo di gestione mi ha permesso di entrare in breve tempo nelle tematiche più importanti, in un anno molto caldo come quello che è stato il 2019, dove il fatturato della Omas è passato da 14,5 Milioni a 21,1 milioni.
Grazie alle esperienze passate in importanti aziende, anche quotate, ai Master frequentati post-laurea sono riuscito ad affermarmi come General Manager. A questa attività principale affianco quella di controller, formulando bilanci gestionali mensili con continui controlli di contabilità e formulazione di KPI. Gli obiettivi aziendali devono essere chiari a tutti i responsabili di reparto coinvolti e coordinati tra loro.
Com’è l’ambiente in Omas e quali sono le tue principali sfide?
Già dal primo giorno ho percepito un ambiente genuino e stimolante, grazie soprattutto alla disponibilità dei miei colleghi, tutti molto competenti e appassionati del proprio lavoro. Questo mi ha sin da subito spinto a dare il meglio di me stesso, senza risparmiarmi.La motivazione e le competenze delle persone sono i pilastri su cui si basa la Omas, i numeri che ogni giorno analizzo sono solo la conseguenza del buon lavoro svolto da tutti.
Le sfide che si presentano sono molte e di diversa natura, passano dal prendere decisioni operative ma anche strutturali come investimenti e strategie di mercato, inoltre dedico del tempo nell’ascoltare i problemi e le dinamiche che si creano in azienda per poi capirne le cause e proporre possibili miglioramenti. L’ottica è sempre quello di creare un ambiente stimolante e che risponda alle ambizioni professionali di ciascuno affinché tutti si sentano parte integrante di una grande squadra come lo è la Omas.
Quali sono i tuoi principali progetti al momento?
Al momento sono impegnato in particolare nel miglioramento della supply chain e informatizzazione di numerosi processi. Nel 2023 l’azienda è in continuo sviluppo e nel prossimo futuro sarà indispensabile velocizzare i tempi di consegna e migliorare il controllo del processo produttivo e la qualità dei materiali coinvolti.
Allo stesso tempo stiamo rivoluzionando l’attuale gestionale per migliorare tutti i processi della supply chain e del controllo di gestione per essere sempre un passo avanti. Tutto ciò porterà all’ottimizzazione del processo produttivo per rendere ancora più evidente il valore aggiunto che Omas ai propri clienti, differenziandoci dalla concorrenza e dando macchine altamente tecnologiche, vestite su misura nel minore tempo possibile. A comprova di quanto detto sopra andremo nei prossimi mesi a sostituire il parco macchine di taglio laser e piegatura e i relativi software al fine di rispondere a pieno alle esigenze dei nostri clienti.
Come vedi il futuro di Omas?
Il 2023 rappresenta un grande traguardo per la divisione Molitoria in quanto stiamo e andremo ad avviare numerosi mulini da 900TDP, 500TDP, 350TDP in tutto il mondo, frutto di anni di duro lavoro. Questo dimostrerà ancora una volta ai nostri clienti a quelli futuri l’affidabilità della nostra tecnologia in linea con i principi di sostenibilità su cui si baserà l’economia dei prossimi anni.
Nonostante il forte rallentamento economico causato dal Covid-19 nel 2020 e dalla guerra Russia-Ucraina siamo fiduciosi e consapevoli delle nostre potenzialità, un futuro che vediamo sempre più digitale anche in un mercato così tradizionalista come quello molitorio.